Con quali strumenti affrontare le emergenze vecchie e nuove della filiera delle costruzioni?

Editoriale a cura del Prof. Giuliano Dall’Ò, Consigliere d’Indirizzo e Presidente del Comitato Scientifico di GBC Italia.
La nostra Associazione, ma più in generale il WGBC, rete internazionale dei Green Building Council della quale siamo membri, da sempre promuove la sostenibilità degli edifici ma anche dei quartieri, in una logica che vede edifici e territorio strettamente interconnessi.
Che la sostenibilità non solo energetica ma anche ambientale del costruito rimanga una priorità nessuno lo mette in dubbio. Può essere utile ricordare come GBC Italia anche attraverso i rating system internazionali che rappresenta, la famiglia LEED®, ma anche quelli nazionali, la famiglia GBC, stia facendo la sua parte stimolando continuamente l’intera filiera del comparto delle costruzioni.
Come Associazione abbiamo partecipato al progetto #BuildingLife della Rete Regionale Europea del World GBC che ha portato alla stesura della roadmap nazionale “Decarbonizzare il ciclo di vita dell’ambiente costruito. Roadmap italiana per raggiungere gli obiettivi climatici al 2050”. Promuovendo un approccio “Whole Life Carbon”, la roadmap mira ad accelerare la transizione ecologica della filiera edilizia ed immobiliare, definendo obiettivi ed azioni. Definite le tappe da raggiungere, è ora necessario promuovere l’implementazione, il coinvolgimento e l’impegno dei principali stakeholders.
C’è però un altro aspetto che ci dovrebbe molto preoccupare: gli effetti dei cambiamenti climatici che espongono gli edifici e le città a forti sollecitazioni, di natura anche contrapposta, e non sempre prevedibile.

Spesso ne derivano situazioni emergenziali che richiedono una rapida gestione degli impatti. Un esempio è quello della gestione delle acque meteoriche che deve individuare soluzioni per affrontare grandi volumi di acqua o al contrario per fronteggiare la siccità.
Il cambiamento climatico è un processo che riguarda un insieme vario e ampio di fenomeni, non solo quello idrico, in conseguenza a un crescente impatto delle attività umane sulle dinamiche chimiche, fisiche e biologiche del Pianeta. La portata di questi eventi e soprattutto le loro conseguenze assumono complessità maggiore se riferite al patrimonio edilizio italiano, costruito per lo più diversi decenni fa e pensato per rispondere a forzanti ambientali meno intense di quelle odierne.
Per contrastare il fenomeno è necessario agire su due livelli: a livello di edificio per fronteggiare gli effetti e a livello di sistema per mitigare le cause. Nel primo caso significa introdurre la componente del rischio nelle diverse fasi del processo edilizio, nel secondo identificare obiettivi a lungo termine per la decarbonizzazione del settore.
Per quanto riguarda la componente del rischio le caratteristiche del parco edilizio italiano richiedono azioni in tempi rapidi per la messa in sicurezza rispetto a questi eventi estremi e una nuova impostazione progettuale che contempli orizzonti temporali più ampi sulla base dei quali adottare soluzioni progettuali efficaci. Dunque, un progetto deve cercare di prevedere i possibili rischi di mutazioni del contesto e adottare soluzioni non ricorsive in grado di garantire una risposta flessibile dell’edificio rispetto alle forzanti climatiche.
Oggigiorno il mercato e la ricerca rendono disponibili tecnologie, materiali e soluzioni flessibili, in grado di mitigare gli effetti dei cambiamenti in atto, rispondendo alle diverse dinamiche che possono evolvere anche rapidamente.
I nostri edifici, ma anche i nostri territori, dovranno quindi essere sempre più resilienti. Ma come è possibile approcciare un progetto in quest’ottica includendo anche la sostenibilità energetico-ambientale? E arrivati a questo punto dobbiamo forse mettere da parte la sostenibilità per far fronte all’emergenza della resilienza? Niente di tutto questo, anche perché le scelte che portano un edificio ad essere più sostenibile allo stesso tempo lo rendono più resiliente agli effetti dei cambiamenti climatici. Si tratta quindi di aggiungere qualcosa ad un percorso che stiamo già facendo e noi questa strategia l’abbiamo già dimostrata nell’ultimo protocollo di casa GBC.

GBC Condomini® include l’area tematica Durabilità e Resilienza. Si tratta di un’area tematica che mira a fornire un quadro conoscitivo generale dell’edificio esistente al fine di poter valutare la durabilità e la sicurezza dei materiali, dei componenti edilizi, delle strutture e degli impianti che lo compongono. Il protocollo è uno strumento in grado di mettere in correlazione la qualità dell’abitare, la sostenibilità energetico ambientale e la capacità di risposta dell’immobile rispetto ai cambiamenti climatici.
Un edificio certificato, quindi, sarà tanto più resiliente quanto più sarà in grado di adattare la propria risposta alle sollecitazioni ambientali anche repentine attraverso l’adozione di soluzioni integrate. Il concetto di cambiamento continuo e la rapidità del cambiamento diventano la centralità di un progetto. Un elemento chiave in questa direzione è la digitalizzazione, intesa come acquisizione, uso e analisi di dati per implementare il processo e le possibili ottimizzazioni nella progettazione come nella fase d’suo dell’edificio.
La modellazione informativa e l’adozione di tecnologie di automazione, quali ad esempio BACS, sono driver importanti nel processo di transizione digitale dell’ambiente costruito, consentendo il miglioramento della qualità della vita per gli utenti, l’attuazione di un approccio alla circolarità e la riduzione dei consumi e delle emissioni in fase di costruzione e d’uso.

La digitalizzazione è un tema ancora in fase di definizione che richiede una sensibilizzazione diffusa nonché la sinergia tra diverse professionalità. La Community di GBC Italia grazie al Gruppo di Lavoro che vede il coordinamento del mondo universitario e l’incessante lavoro dei professionisti, vuole arrivare alla scrittura di un position paper che ne chiarisca lo stato dell’arte, criticità e proposte di azione dei processi e dei prodotti delle costruzioni.
Con uno sguardo a lungo termine, quali obiettivi deve porsi il settore delle costruzioni per coniugare le diverse emergenze, dalla decarbonizzazione alla sostenibilità, dalla resilienza alla digitalizzazione? Sono necessari strumenti di “nova generazione” che possano orientare le scelte tenendo ben saldo il timone della complessità. Sono i rating system sviluppati dalla nostra Community, completamente “made in GBC Italia”, applicabili a molteplici interventi edilizi che permettano di avere un misurare del livello di sostenibilità energetico ambientale dell’edificio, in senso largo, e che diano rilevanza alla dimensione temporale dei cambiamenti climatici attraverso soluzioni efficaci e flessibili. E non parliamo di strumenti imposti ma costruiti insieme con tutti gli attori della filiera e pertanto condivisi nell’interesse dell’intero settore. Noi ci siamo.
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