CRESME, bonus fiscali essenziali per la ripresa nell’edilizia

Sono stati diffusi, nei giorni scorsi, i dati relativi all’indagine CRESME – Camera dei Deputati concernente l'impatto degli incentivi fiscali in edilizia.
Secondo il report “Il recupero e la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio: una stima dell’impatto delle misure di incentivazione”, in cui vengono forniti i dati relativi alla fruizione dei bonus fiscali 50% e 65% nei primi otto mesi del 2015. Nel periodo gennaio – agosto 2015 il valore complessivo degli interventi legati agli incentivi ha sfiorato i 16 miliardi di euro e si prevede che per la fine dell’anno l’investimento sarà pari a 23,5 miliardi circa. Rispetto al 2014 si registra una diminuzione del -17% che dovrebbe ridursi al -10% da qui a dicembre. Dal 1998 a oggi sarebbero state presentate, secondo le stime CRESME, 12,5 milioni di domande in totale relative ai due incentivi. Grazie all’aumento delle aliquote delle detrazioni, passate dal 36% al 50% per gli interventi di recupero edilizio, e dal 55% al 65% per quanto riguarda le riqualificazioni edilizie, nel biennio 2013-2014 si è registrato un vero e proprio “boom” (rispettivamente, 27,9 e 28,4 miliardi di investimenti rispetto ai 19,2 miliardi del 2012). Si conferma quindi il ruolo essenziale degli incentivi per sostenere un comparto edilizio che, con il relativo indotto, ha subito in questi anni i colpi più duri inferti dalla crisi economica. In base alle anticipazioni diffuse dalla stampa, le bozze della legge di stabilità conterrebbero la conferma della proroga fino al 31 dicembre 2016 delle due detrazioni fiscali, che manterrebbero l’attuale impostazione. E’ ancora oggetto di valutazione, da parte del Governo, la possibilità di estendere l’ambito applicativo delle agevolazioni fiscali al settore dell’edilizia pubblica, alla bonifica dell’amianto e agli interventi di riqualificazione urbana legati all’efficientamento energetico.

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