DDL Semplificazioni: le osservazioni Ance al Senato
L’Associazione dei costruttori ha rilevato l’urgenza di intervenire sul Codice dell’ambiente e sul Codice dei beni culturali e del paesaggio.
Nell’ambito di un ciclo di audizioni informali sui contenuti del disegno di legge recante "Misure di semplificazione degli adempimenti per i cittadini e le imprese e di riordino normativo" (DDL 958/S), si è svolta l'audizione informale dell'Ance, presso la Commissione Affari costituzionali del Senato.La delegazione associativa ha evidenziato, in premessa, che l’obiettivo del provvedimento di ridurre i tempi ed i costi della burocrazia per le imprese e i cittadini è essenziale non solo per la ripresa economica e produttiva, ma anche per restituire competitività sul piano interno e internazionale.
Con particolare riferimento alla delega per la codificazione in materia ambientale ha rilevato che l’intervento di riordino è importante ma richiede un arco temporale non breve e può interferire con la necessità di avviare concreti interventi di riqualificazione del territorio finalizzati anche a ridurne il consumo. Pertanto, è importante, da un lato, avviare la revisione del Codice dell’ambiente e, dall’altro, intervenire con specifici atti su alcuni aspetti che presentano particolari requisiti di urgenza evitando il ricorso a provvedimenti di natura straordinaria che potrebbero poi rivelarsi contraddittori rispetto alla legislazione settoriale proprio perché assunti in forma non unitaria o a fronte di situazioni contingenti la cui soluzione non è più rinviabile (es. calamità, eventi culturali straordinari ecc.).
Ha, inoltre, sottolineato che la normativa in materia di autorizzazioni ambientali (VIA e VAS) porta con sé molteplici problemi interpretativi e applicativi con ripercussioni negative sull’efficienza complessiva del sistema delle amministrazioni pubbliche, da un lato, e del mondo delle imprese, dall’altro. Occorre, pertanto, una riflessione da parte del legislatore statale in sede di revisione del Codice dell’Ambiente che sia orientata a nuove forme di semplificazione basate sul rispetto dei tempi, sull’uniformità nelle procedure, sulla semplificazione della documentazione da produrre e sulla riduzione degli oneri amministrativi.
Ha, altresì, evidenziato il suo favore verso la delega per rivedere il D.lgs. 42/2004 (Codice dei beni culturali e del paesaggio) poiché permetterà di modificare la disciplina in tema di beni paesaggistici, che nonostante le correzioni del 2006 e 2008, presenta numerose lacune e aspetti problematici soprattutto per le attività di trasformazione del territorio.
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