Debiti PA, Tajani incontra Ance e Confartigianato su applicazione direttiva Ue

E’ di 235 giorni il ritardo medio con cui le Pa pagano le imprese: tempi ancora troppo lunghi secondo il vicepresidente della Commissione europea.
E’ di 235 giorni il ritardo medio con cui le Pa pagano le imprese: tempi ancora troppo lunghi, anche se si registrano i primi segnali di attenzione da parte degli enti locali, che dovrebbero consentire un progressivo, ma lento, miglioramento della situazione. Lo ha sottolineato il presidente dell’Ance, Paolo Buzzetti, nel corso dell’incontro con il vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani e il presidente di Confartigianato, Giorgio Merletti, presso l’Ufficio della Commissione Ue a Roma.
Nel ringraziare il vicepresidente Tajani per il suo forte impegno sul tema del ritardo dei pagamenti, Buzzetti ha presentato i primi riscontri del monitoraggio Ance sull’attuazione della direttiva europea in edilizia che mettono in evidenza che “molte amministrazioni stanno rinunciando a sottoscrivere nuovi contratti perché non sono in grado di rispettare i tempi dettati dalla normativa europea.”
In questo quadro va sottolineato tuttavia che il decreto sblocca-debiti del governo sta funzionando: ad oggi 4 miliardi sui 7,5 previsti dal decreto sono stati pagati alle imprese di costruzione. I punti fondamentali su cui è necessario trovare una soluzione sono la riforma del Patto di stabilità interno e il pagamento di tutti i debiti arretrati, che avrebbero effetti positivi per l’economia del Paese. “Basti pensare che l’effetto dei pagamenti previsti dal decreto del governo alle imprese di costruzione sull’intera economia è di oltre 6 miliardi e mezzo”, ha sottolineato il presidente dell’Ance. Il vicepresidente Ue Tajani ha ribadito che è molto positivo quello che il Governo sta facendo per risolvere il problema, ma si è detto anche convinto che “la cifra messa a disposizione non è esaustiva perché non corrisponde a tutto il debito. E’ fondamentale che tutti i debiti pregressi vengano pagati prima che entri in vigore il fiscal compact”. Tajani ha anche messo in guardia l’Italia dal rischio infrazione sulla direttiva pagamenti, in quanto sulla tempistica e sul problema delle prassi inique la norma italiana non rispetta quanto previsto dall’Europa. Infine il vicepresidente della Commissione Ue ha dato appuntamento all’Ance e a Confartigianato per un nuovo resoconto a inizio 2014.
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