FAI LA DIFFERENZA, l’iniziativa del Consorzio REC per il riciclo nella rivendita edile.
Da sacco a rifiuto e da rifiuto a sacco, il progetto di economia circolare in edilizia in cui i rivenditori di materiali edili offrono un servizio virtuoso, dal punto di vista ambientale, sociale ed economico.
È giunta l'ora di trasformare il green in un business sostenibile: è stato questo uno dei motti del nono Convegno Sercomated Incontra – dal titolo “NELL’ERA DEL POST BONUS. Digitalizzazione, sostenibilità e formazione alla vendita: gli asset per la competitività della distribuzione edile”. Il business del riciclo è stato, infatti, uno dei temi affrontati da Sercomated (società creata da Federcomated e facente capo a Confcommercio) durante la riflessione sugli asset da sviluppare per la competitività della filiera edile in questa nuova fase post bonus.
Durante l’evento, che il 24 maggio ha riunito a Milano il mondo della distribuzione e della produzione di materiali edili, è stato lanciato un monito al cambio culturale e alla necessità di “mettere a sistema” anche il tema della sostenibilità attraverso l’iniziativa di Consorzio REC (Recupero Edilizia Circolare).
L’Italia è fortissima nel riciclo «con un tasso di riciclo del 72% contro una media europea del 53%, anche nell'utilizzo in materia circolare siamo al 21% contro una media europea del 12% e nello specifico nel riciclo di carta abbiamo raggiunto nel 2021 il tasso del 85%, che era il target dato dall’Europa per il 2030, stessa cosa per gli imballaggi nel 2021 eravamo al 73% con un obiettivo europeo al 2030 del 70% mentre per il recupero dei rifiuti inerti dalla costruzione e demolizione i dati mostrano un 77,9% nel 2020 – racconta l’architetto Francesco Freri, presidente di Consorzio REC –. Si tratta di una grande opportunità e di un settore dai grandissimi numeri: più di 70 milioni di tonnellate di rifiuti da costruzione e demolizione».
L’iniziativa FAI LA DIFFERENZA di Consorzio REC, avviata in una decina di rivendite nella provincia di Milano, parte da quello che è chiamato il rifiuto zero, l’imballo o il packaging, il primo che si produce in cantiere ovvero i sacchi esausti spesso smaltiti nel modo scorretto o affidati a terzi. Nel passaggio non virtuoso di smaltimento del sacco esausto si inserisce la rivendita edile: «Abbiamo pensato che i centri preliminari alla raccolta, ovvero le piattaforme che rivenditori di materiali edili allestiscono all'interno dei propri punti di vendita, possono essere centrali per il recupero di questi sacchi, che vengono raccolti, recuperati da un camioncino del nostro partner GreenUp e consegnati per essere trattati e poi ritornare in cartiera» spiega Freri.
Da sacco a rifiuto e da rifiuto a sacco, i protagonisti di questo ciclo sono i rivenditori che eseguono la raccolta.