I rischi del Radon, normativa e misure di sicurezza

Il radon è un gas radioattivo presente in natura, molto insidioso perché invisibile, che può esporre le persone a notevoli rischi per la salute: è stato classificato infatti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come la sostanza più cancerogena per l’uomo dopo il tabacco.
Può propagarsi dal suolo e penetrare all’interno degli edifici attraverso fessure, impianti e scarichi, creando un ambiente pericoloso per chi vive o lavora in locali chiusi. Nel 2020 è entrata in vigore la nuova Normativa Nazionale sulla protezione dalle radiazioni ionizzanti D. Lgs n.101 del 31 luglio che, tra le molte prescrizioni inserite, regolamenta la protezione dal radon nelle abitazioni e negli ambienti di lavoro. Attualmente è in corso il PNAR, Piano Nazionale d’Azione per il gas Radon, che stabilisce l’obbligo di adeguamento dei fabbricati esistenti e detta i parametri a cui fare riferimento per la progettazione di nuovi edifici.

Come sapere se si vive in una zona interessata dal radon?
Il valore medio nazionale di concentrazione di radon nelle abitazioni è di circa 70 Bq (Becquerel) per metro cubo. Le differenze, zona per zona, sono però molto ampie: le varie regioni hanno provveduto a mappare in modo preciso il proprio territorio, arrivando a un elevato grado di precisione della concentrazione di questa sostanza. Lazio e Lombardia risultano le regioni a più alta incidenza, seguite da Friuli-Venezia Giulia e Campania.

Come difendersi dal radon?
Alla base della sua presenza in un determinato ambiente vi sono diversi fattori: oltre alle caratteristiche del suolo, alla pressione e alle condizioni atmosferiche, anche la modalità con cui è stato realizzato l’edificio, la ventilazione dei locali e gli stessi materiali costruttivi impiegati possono influire sulla sua concentrazione. Nel caso del risanamento di edifici esistenti, occorre procedere alla bonifica dell’ambiente: se il fabbricato presenta un’intercapedine al di sotto della soletta dell’attacco a terra, può essere creato un vespaio ventilato con la sigillatura di tutte le fessure sulle pareti e sui solai a contatto con il terreno. Negli edifici di nuova costruzione è più semplice realizzare degli interventi mirati a impedire il passaggio di questo gas, prevedendo già in fase progettuale tutte le misure per la riduzione del rischio, quali ad esempio la stesura di membrane impermeabili anti-radon.

Due prodotti specifici
Polyglass propone due prodotti realizzati specificamente per questo scopo.
• La membrana in bitume polimero Polyvap Radonshield P-AL è stata studiata per applicazioni speciali quali la realizzazione di strati di controllo del vapore ed è indicata per l’impiego in fondazioni di edifici civili e industriali per prevenire la diffusione di gas presenti nel terreno (radon, metano, ecc.).
• Adesoguard SA, membrana bituminosa prefabbricata autoadesiva realizzata con la tecnologia Adeso brevettata da Polyglass, è stata appositamente realizzata per applicazioni in fondazione come barriera contro il gas radon. In conclusione, il gas radon va considerato una sostanza inquinante di grande impatto per la salute umana; è quindi necessario attuare tutte le misure necessarie a contrastarne rischi e problematiche attraverso interventi mirati sul patrimonio edilizio esistente e una progettazione consapevole dei nuovi edifici.
Pubblicato su Specializzata 269 - Ottobre 2022
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