Il mercato delle costruzioni si polarizza, vince chi innova

Molte le tematiche affrontate dall’ultimo rapporto congiunturale presentato da Cresme a Milano il 9 novembre scorso, quella più interessante sta nell’approfondimento del tema della riconfigurazione in atto del mercato.

Nella pesantissima crisi che il settore sta vivendo, infatti vi sono molte imprese
che sembrano essere state in grado di cogliere gli indirizzi del cambiamento,
perseguendo i quali – in particolare export e innovazione – ottengono risultati
di crescita importanti nel momento più difficile. Il mercato si polarizza, chi sa
cambiare tiene o addirittura cresce notevolmente, chi sta fermo, e pensa che il
problema sia solo la fine del tunnel, non ce la fa.

Nel corso dell’incontro si è fatto il punto anche sulla riqualificazione ordinaria
e straordinaria, che vale, nel 2012, 130 miliardi di euro, è il principale
mercato delle costruzioni già oggi e lo sarà nel prossimo ciclo edilizio,
analizzando la possibilità di riorganizzare industrialmente l'offerta per cogliere
in forma nuova alcuni segmenti di questa domanda. Anche il Decreto sviluppo è
stato al centro dei lavori, con valutazioni sugli effetti, che vanno dal 36 al
50 per cento per la riqualificazione, sul piano città, sugli incentivi per
l'efficientamento energetico, su quelli del quinto conto energia, e su quelli destinati alle infrastrutture.

Il futuro – secondo Cresme – sta comunque nella riqualificazione. La recessione ha colpito nel 2012 anche questo comparto, nonostante gli incentivi a partire
dalla seconda parte dell’anno siano stati particolarmente generosi. Ma la
riqualificazione resta il primo driver del nuovo ciclo edilizio e il principale
motore della ripresa. Il centro studi ha dedicato al tema della micro
qualificazione, della riqualificazione urbana e dell’efficientamento energetico
due focus dai quali emergono un quadro ricco di aspettative. Basti ricordare
che negli ultimi 10 anni il 58,6 per cento delle abitazioni italiane ha subito
almeno un intervento di manutenzione straordinaria o di ammodernamento
impiantistico o edilizio. Si tratta di 17,6 milioni di abitazioni interessate,
su un complesso di oltre 30 milioni di unità nel 2011.

Ripresa debole e incerta, invece, per le opere pubbliche. Riguardo all’impatto delle infrastrutture prioritarie e relativamente alle opere in corso o con partenza
prevista entro il 2013, si stima produrranno nel triennio 2011-2013 un volume
di investimenti di circa 17 miliardi di euro, dei quali 13 riferiti ai grandi
cantieri in corso nel 2011 e circa 4 miliardi a grandi cantieri con apertura
prevista tra il 2012 e il 2013. Il 59 per cento dei 17 miliardi di investimenti
previsti nel triennio riguarda opere stradali, il 22 opere ferroviarie e il
restante 19 metropolitane.
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