L’edilizia esclusa dalla nuova tranche di pagamenti Pa

Secondo l’Ance, dei 7,5 miliardi su 19 messi a disposizione per il pagamento del settore edile, solo 2 sono arrivati nelle casse delle imprese.
A lanciare l’allarme sull’esclusione dell’edilizia dalla nuova tranche di pagamenti Pa è il Presidente dell’Ance, Paolo Buzzetti, che parla di “una grande ingiustizia, che penalizza ancora una volta le imprese di costruzione privilegiando il pagamento delle spese improduttive rispetto agli investimenti per la manutenzione di strade e scuole”.
Il riferimento è all’emendamento al Dl lavoro, che ha concluso l’iter al Senato, aggiungendo 25 miliardi di euro al pagamento dei debiti arretrati della Pa, ma tutti destinati alla spesa corrente.
La risposta di Giorgio Santini (PD), autore dell’emendamento, è riportata nell’articolo del Corriere della Sera, a firma di Lorenzo Salvia.
Lo scoglio per i pagamenti degli investimenti è il limite del 3% del deficit sul Pil - chiarisce il Senatore - poiché le spese per opere pubbliche impattano sul deficit mentre quelle correnti solo sul debito, “avremmo sforato di nuovo i paletti di Bruxelles.
Intanto, come riportato anche dal Sole 24 Ore, dei 7,5 miliardi messi a disposizione per il pagamento del settore edile, 2 miliardi sono arrivati nelle casse delle imprese.
Considerando però che il credito totale che le costruzioni vantano, come stimato dall’Ance, è di 19 miliardi, solo il 10% di questo è stato pagato e per i restanti 12 miliardi non ci sono ancora soluzioni.
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