Non decolla la certificazione dei crediti alle imprese
Secondo un indagine Ance, le misure varate dal Governo per sbloccare i crediti presso istituti finanziari sono ancora in fase di rodaggio.
E' uno dei risultati del monitoraggio Ance sulla direttiva Ue sui ritardati pagamenti, presentato al vicepresidente della Commissione Ue Tajani, in cui si chiede certificazione automatica dei crediti e introduzione di sanzioni.A quasi due anni dalla loro introduzione, le misure in materia di certificazione dei crediti della Pubblica Amministrazione, varate dal Governo al fine di favorire lo smobilizzo di questi crediti presso istituti finanziari e la compensazione con somme iscritte a ruolo, sono ancora in fase di rodaggio.
L’assenza di sanzione nei confronti dei soggetti responsabili della certificazione in caso di ritardato rilascio rappresenta un forte limite all’efficacia delle misure adottate. Un altro elemento di criticità è rappresentato dal fatto che la procedura di certificazione non viene effettuata automaticamente dagli enti inadempienti ma su richiesta delle imprese creditrici, facendo quindi gravare sugli operatori ulteriori costi dovuti all’inadempienza delle amministrazioni pubbliche.
Inoltre, si registrano ritardi nell’operatività della procedura telematica di utilizzo delle certificazioni da parte delle imprese per operazioni di smobilizzo crediti presso gli istituti finanziari. In assenza di tale operatività, l’utilizzo di certificati cartacei trasforma la procedura in un vero e proprio “percorso ad ostacoli” per le imprese.
Per superare queste criticità appare opportuno prevedere una certificazione automatica dei debiti per favorire lo smobilizzo in banca e la compensazione con le imposte, oltre che verificare l’applicazione della direttiva europea sui pagamenti.
- Enti e associazioni: ANCE