Ricostruzione post-sisma 2016, le nuove norme per rilanciare i cantieri

Nel mese di gennaio si stanno configurando nuovi strumenti per le attività del Commissario del Governo per la Ricostruzione, è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il Testo Unico della Ricostruzione Privata e in concomitanza è stata attivata la nuova piattaforma online.
È stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale del 25 gennaio l’ordinanza numero 130 del Commissario del Governo per la ricostruzione post-sismica del Centro Italia, che approva il Testo unico della ricostruzione privata. In tutto 131 articoli e 15 allegati che raccolgono i contenuti di 61 ordinanze che vengono così abrogate.

Il nuovo Testo Unico

Il Testo Unico raccoglie in 131 articoli e 15 allegati oltre 550 disposizioni e 65 allegati contenuti in 61 Ordinanze che vengono contestualmente abrogate, ed è accompagnato da un’ampia relazione illustrativa per agevolarne la lettura. Il Testo Unico non si limita a riorganizzare e ridefinire la normativa esistente, stratificatasi nel tempo, ma introduce aelcune novità importanti che rendono la ricostruzione post sisma 2016 più semplice, attenta alle caratteristiche e del territorio, più facile da realizzare, più vicina ai cittadini. Il nuovo Testo entrerà in vigore il primo gennaio 2023, insieme alla piattaforma telematica Gedisi per la gestione delle pratiche di ricostruzione, e si applicherà a tutte le richieste di contributo presentate dopo quella data, e su richiesta dei titolari, a quelle già presentate, ma non ancora giunte al decreto di concessione. E’ la prima volta che in una ricostruzione di grande portata viene condotta una revisione e una riarticolazione di tutte le norme vigenti in un unico corpo normativo, impostato per raccogliere organicamente e direttamente eventuali futuri adattamenti e modifiche.

GE.DI.SI. Piattaforma per la ricostruzione
La piattaforma telematica GE.DI.SI., Gestione Digitale Sisma, è dal 16 gennaio 2023 il nuovo portale di accesso per i professionisti alle procedure per ottenere il contributo per ricostruzione privata post sisma in Centro Italia. Realizzata ex novo dalla Struttura commissariale e da Fintecna, GE.DI.SI. sostituisce la piattaforma Mude, che resterà attiva nella sola modalità di consultazione per tutto il 2023.
I dati relativi alle pratiche concluse e a quelle in corso sono stati importati nel nuovo ambiente, che raccoglie tutte le informazioni, dall’Anagrafe antimafia delle imprese all’Elenco dei professionisti, alla banca dati dei loro contratti, in un unico “cassetto”, limitando la necessità di intervento operativo da parte degli utilizzatori, e garantendo una maggiore accuratezza dei dati finali grazie ai controlli automatici implementati nelle fasi del processo. Ogni fase della procedura telematica per la richiesta del contributo è assistita e guidata da un sistema che aiuta l’utente nell’inserimento dei dati, delle informazioni progettuali e degli elementi necessari a definire ed inoltrare la domanda, ed una volta ottenuto il contributo, a gestire gli Stati di avanzamento dei lavori e le richieste di pagamento. In questa prima versione del sistema i professionisti potranno calcolare l’importo del contributo concedibile tramite l’usuale foglio di calcolo, ma senza necessità di reinserire dati già presenti. Il calcolo del contributo diverrà una funzione nativa del sistema in una nuova release della piattaforma, già programmata.

Le parole del nuovo commissario Castelli
La ricostruzione fisica deve essere sempre abbinata alla rigenerazione economica e sociale dei territori colpiti dal sisma. Questo principio, che ha originato gli importanti stanziamenti del Fondo complementare destinate alla rigenerazione socio-economica del cratere 2016, deve trovare continuità ed essere possibilmente rafforzato. Dopo un lungo lavoro effettuato dalla Cabina di Coordinamento per il riordino normativo della disciplina di settore, è tempo di passare alla fase attuativa della ricostruzione che, ad oggi dopo più di 6 anni, ha raggiunto una percentuale di avanzamento pari a circa il 12% del totale stimato. Dalla norma ai cantieri: questa una possibile sintesi dell’impegno che la struttura commissariale è chiamata ad assolvere nei prossimi anni.

E’ quanto ha detto in Commissione Ambiente del Senato il senatore Guido Castelli ascoltato sul decreto con il quale a inizio anno è stato nominato Commissario straordinario di governo per la riparazione, la ricostruzione, l’assistenza alla popolazione e lo sviluppo economico dei territori colpiti dal sisma del 2016. Castelli ha anticipato alla Commissione la presentazione di un pacchetto di emendamenti al testo del decreto che puntano alla stabilizzazione del personale degli Uffici Speciali della Ricostruzione e dei Comuni, ad un’ulteriore semplificazione delle norme sulla ricostruzione e ad un aggiornamento della Legge sul sisma, il decreto 189 del 2016, per allinearlo alle più recenti innovazioni normative, a cominciare dal nuovo Codice degli Appalti.

C’è ancora moltissimo lavoro da fare per la ricostruzione nelle quattro regioni colpite dal sisma, basti pensare che la stima complessiva dei costi necessari per il ripristino del patrimonio lesionato da una delle più devastanti sequenze sismiche della storia repubblicana oscilla trai 26 e 28 miliardi di euro” ha detto Castelli, indicando tre priorità, “la ricostruzione pubblica, ancora tutta da realizzare, le problematiche che riguardano i borghi più devastati, la ricostruzione degli edifici con i danni più gravi”, e i principali ostacoli da superare.

Tra questi, il primo è legato alla difficoltà di cessione dei crediti del 110% sulle ristrutturazioni edilizie, che nella ricostruzione post sisma possono essere attivati per coprire le spese eccedenti il contributo pubblico.
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