Rischio idrogeologico: dopo 4 anni, cantieri ancora da avviare
A 4 anni dal varo del piano per la sicurezza del territorio non sono stati utilizzati 1,6 miliardi di euro, che avrebbero consentito l’avvio di oltre 1.000 interventi.
In occasione dell'evento #DissestoItalia organizzato a Roma il 6 febbraio 2014, l'Ance ha presentato uno studio, elaborato dal Centro Studi, sullo stato di attuazione del piano nazionale straordinario per la mitigazione del rischio idrogeologico lanciato a fine 2009. Il documento sottolinea inizialmente la progressiva scomparsa della politica ordinaria di manutenzione del territorio e prevenzione del rischio idrogeologico, con un taglio del 71% in sei anni delle risorse ordinarie del bilancio statale destinate a queste finalità.
Nel ricordare, quindi, la scelta operata dal Governo nazionale di passare da un intervento ordinario ad un intervento straordinario, lo studio sottolinea i forti ritardi registrati nell'attuazione degli interventi. Dopo 4 anni, infatti, 1,6 miliardi di euro - pari al 78% delle risorse stanziate- destinati a più di 1.000 cantieri di messa in sicurezza del territorio risultano ancora da attivare.
Tra i principali ostacoli che hanno frenato l'attuazione del piano, l'analisi dell'Ance individua l'incertezza relativa alla disponibilità delle risorse nazionali e l'assenza di un'effettiva regia statale; criticità affrontate dagli ultimi interventi normativi -Legge di stabilità per il 2014 e Decreto-legge n. 136/2013 c.d. ''Terra dei Fuochi''- che, tuttavia, stabiliscono tempi eccessivamente lunghi rispetto all'esigenza di agire presto.
In questo contesto, l'Ance sollecita un intervento immediato evidenziando che il Paese non si può più permettere di assistere ad una polverizzazione delle responsabilità che impedisce di spendere le risorse stanziate. A questo fine, l'Ance individua quindi le seguenti priorità:
1. Rapido utilizzo dei 1,6 miliardi di euro disponibili, già autorizzati in termini di cassa con la Legge di stabilità 2. Nuove risorse per la riduzione del rischio idrogeologico, utilizzando i fondi europei e il fondo sviluppo e coesione del 2014-2020 3. Esclusione degli investimenti per la prevenzione dal Patto di stabilità interno degli enti territoriali 4. Forte regia centrale: il Governo ha il diritto/dovere di verificare il tempestivo utilizzo dei fondi da parte egli enti finanziati e deve mettere in competizione i progetti 5. Tempi rapidi e certi per l'utilizzo delle risorse: appalti entro 60 gg per i progetti pronti e attribuzione dei fondi ad un altro soggetto attuatore in caso di inadempienza 6. Gare trasparenti e veloci 7. Ricostituzione del tessuto imprenditoriale specializzato.
- Enti e associazioni: ANCE