Rischio idrogeologico, spesi solo l’1,4% dei fondi

Su 62 miliardi di fondi strutturali europei, solo 1,4% destinato al suolo.
In occasione degli Stati Generali contro il dissesto idrogeologico, organizzati l'11 novembre 2014 dalla Struttura di Missione presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, l'Ance ha ricordato l'incessante azione di sensibilizzazione dell'opinione pubblica e delle istituzioni sull'urgenza di un intervento di riduzione del rischio idrogeologico in Italia realizzata nel corso degli ultimi mesi.
In particolare, l'Ance ha sottolineato che l'intervento si è basato su:
- Una campagna di sensibilizzazione, attraverso la pubblicazione di un rapporto sul rischio idrogeologico in Italia e l'iniziativa #DissestoItalia.
- La proposta di un rafforzamento della governance istituzionale in materia, attraverso la creazione di una struttura di missione presso la Presidenza del Consiglio, con l'obiettivo di superare l'estrema frammentazione delle competenze a livello statale e locale.
- La denuncia del mancato utilizzo delle risorse disponibili, pari complessivamente a 2,4 miliardi di euro (ai quali si aggiungono 110 milioni di euro del decreto-legge ''Sblocca Italia'').
- La richiesta di approvazione di un programma pluriennale di intervento strutturale per la mitigazione del rischio idrogeologico, da finanziare con i fondi strutturali europei e il Fondo Sviluppo e Coesione (FSC, ex-FAS). Su questo tema, occorre evidenziare che a fronte di 106 miliardi di euro disponibili per il periodo 2014-2020, ad oggi, solo 876 milioni di euro sono stati destinati a questa finalità.
In particolare, su 62 miliardi di euro di fondi strutturali europei, solo l'1,4%, pari a 876 milioni di euro, è stato destinato alla riduzione del rischio idrogeologico, testimoniando la scarsa attenzione delle amministrazioni, soprattutto regionali sul tema.
A più di 8 mesi dalla scadenza fissata dalla legge di stabilità 2014, si resta ancora in attesa della presentazione da parte del Governo dei 44 miliardi della programmazione del Fondo Sviluppo e Coesione che abbia come elemento centrale la riduzione del rischio idrogeologico.
- La necessità di escludere l'investimento in misure di riduzione del rischio idrogeologico dal Patto di stabilità interno ed europeo.
- La necessità di evitare affidamenti a società in house della Pubblica Amministrazione (cfr. SOGESID).
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