Sesto Report Oice sulla digitalizzazione e sulle gare BIM

Nel 2022 pubblicate 1003 gare BIM per 2,1 mld.: +87% in numero e 5 volte in più in valore sul 2021. Lupoi: “Raddoppia nel 2022 la domanda Bim, necessari capitolati informativi standard per realizzare la digitalizzazione, centrale nel nuovo codice appalti”.
È quanto è emerso oggi nel corso della Presentazione del sesto Rapporto sulla digitalizzazione e le gare BIM messo a punto dall’Oice (l’associazione delle società di ingegneria e architettura) che ha visto in apertura i saluti di Massimo Sessa, Presidente del Consiglio Superiore dei lavori pubblici e la relazione su Digitalizzazione nel nuovo codice appalti di Pietro Baratono, presidente della seconda sezione del Consiglio Superiore dei lavori pubblici.

In sintesi: nel 2022 i bandi in cui si è fatto riferimento al BIM sono stati 1.003, erano stati 534 nel 2021. L’accelerazione è dovuta all’andamento complessivo della domanda sulla spinta degli interventi del PNRR. I bandi BIM sul totale degli affidamenti per servizi di architettura e ingegneria emessi nel 2022 sono in numero il 18,8% del totale (+87,8% rispetto al 2021) in valore il 47,6% del totale (+484,3% sul 2021). La maggior parte delle gare BIM ha riguardato l’affidamento di progettazione (66,8%), verifiche del progetto (18,5%), direzione lavori (3,7%); verifiche strutturali (4,0%), le attività per rilievi, topografia, servizi di supporto al R.U.P. per redazioni elaborati grafici, collaudi, sono ricomprese nella definizione di ‘altri servizi tecnici’ (7,0%). Le Amministrazioni più attive sono state ANAS, RFI, Agenzia del Demanio, Invitalia e Autorità portuale per un valore pari al 75,9% del totale. L’88,7% del totale dei bandi ha riguardato interventi per opere puntuali (lo scorso anno la percentuale era all’81,7%); la restante percentuale era per opere lineari. In 547 casi su 1.003 (il 54,5% del totale) il BIM è fattore premiale apprezzato in sede di offerta come «merito tecnico» o come «metodologia», con punteggi specifici che variano da 5,5 fino ad un massimo di 24 punti.

Così commenta i dati del report Giorgio Lupoi, presidente Oice: "siamo ancora in un mondo BIM “a due velocità” se è vero come è vero che il 75% del valore delle gare risulta emesso dalle 3/4 maggiori stazioni appaltanti italiane e che, nella quasi totalità dei bandi di gara sopra soglia, il BIM è al centro delle attenzioni dei committenti, sia come requisiti, sia come esperienze pregresse, sia ancora come elementi premiali dell’offerta. Rimangono tre temi irrisolti: i capitolati informativi, i costi e gli onorari. Con il webinar di oggi abbiamo avviato un'interlocuzione che porteremo avanti con le principali committenze per arrivare ad un capitolato BIM standard, così da favorire la digitalizzazione sulla quale tanto punta anche il nuovo codice appalti. Poi, nell'attuazione del nuovo codice vedremo di risolvere anche i temi legati ai compensi e, con le software house, quello dei costi, sempre in crescita e sempre più rilevanti per le nostre società"

Per il Presidente di Oice Academy Antonio Vettese che ha moderato la Tavola rotonda con Anas, (Ernesto Sacco), RFI (Donatella Fochesato e Antonio Di Girolamo) e Agenzia del Demanio ( Viola Albino) e nel corso della quale Elisa Crimi (coordinatrice del Laboratorio) ha illustrato le osservazioni e le proposte sui capitolati informativi, " l’accelerazione positiva dei processi di digitalizzazione del ciclo di vita dell’opera ed in particolare quello della fase iniziale di progettazione può essere agevolmente sostenuto solo attraverso una forte sinergia tra Stazioni appaltanti, operatori, fornitori di strumenti e organismi di standardizzazione ,attraverso una costante sincronizzando delle esigenze e delle attese di Committenza con la congruità’ di risorse economiche dedicate e adeguate funzionalità degli strumenti disponibili.

Tornando ai dati, l’80,3% degli associati OICE dichiara di aver effettuato investimenti sul BIM, sono dati che pur confermando che la larghissima maggioranza (oltre l'80%) delle imprese del settore destina una quota di investimenti al tema della digitalizzazione, rispetto all’anno precedente cala del 6,1%. Per quanto attiene all’incidenza dei costi sostenuti per acquisto di licenze o per rinnovo di abbonamenti rispetto al fatturato totale, negli ultimi 3 anni si è mantenuto pressoché costante intorno al 2%. In leggero, ma costante aumento è invece l’incidenza del costo medio BIM rispetto al costo medio del personale tecnico che, partendo dal 4,85% del 2020 è arrivato al 5,17% nel 2022.
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