Superbonus e crediti d’imposta, le possibili soluzioni

Al Ministero dell’Economia, in questi giorni, si sta riunendo il tavolo tecnico sul Superbonus, con lo scopo di trovare una mediazione tra il Governo e le associazioni di categoria sul decreto-legge che ha bloccato la cessione dei crediti. Deadline la conversione in legge da parte del Parlamento.

Il decreto “blocca cessione”
Il Consiglio dei Ministri del 16 febbraio ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti in materia di cessione di crediti d’imposta relativi agli incentivi fiscali. Il testo interviene, in particolare, per modificare la disciplina riguardante la cessione dei crediti d’imposta relativi a spese per gli interventi in materia di recupero patrimonio edilizio, efficienza energetica e “superbonus 110%”, misure antisismiche, facciate, impianti fotovoltaici, colonnine di ricarica e barriere architettoniche.
L’oggetto dell’intervento non è il bonus, bensì la cessione del relativo credito, che ha potenzialità negative sull’incremento del debito pubblico. Dall’entrata in vigore del decreto, con l’eccezione di specifiche deroghe per le operazioni già in corso, non sarà più possibile per i soggetti che effettuano tali spese optare per il cosiddetto “sconto in fattura” né per la cessione del credito d’imposta. Inoltre, non sarà più consentita la prima cessione dei crediti d’imposta relativi a specifiche categorie di spese; resta invece inalterata la possibilità della detrazione degli importi corrispondenti.
Si introduce anche il divieto, per le pubbliche amministrazioni, di essere cessionarie di crediti d’imposta relativi agli incentivi fiscali maturati con tali tipologie di intervento.

Il tavolo tecnico
Sempre il 16 febbraio, il Governo chiedeva di incontrare le associazioni di rappresentanza delle categorie maggiormente interessate dalle disposizioni del decreto-legge. La prima riunione del tavolo tecnico si è svolta il 22 febbraio presso il Ministero dell’Economia e delle finanze, presieduto dal viceministro Maurizio Leo. La riunione è stata occasione per proseguire in un clima propositivo il confronto tra governo e associazioni di categoria sulle possibili soluzioni. Erano presenti alla riunione, oltre ai rappresentanti del Mef, la Presidenza del Consiglio, Mase, Mimit, Mit, Agenzia delle entrate, Cdp, Sace e le associazioni Abi, Ance, Confedilizia, Confindustria, Confapi, Alleanza Cooperative italiane, Confartigianato, Cna, Confimi, Rete professioni tecniche, Casartigiani, Confcommercio, Confassociazioni e UPPI. Le varie proposte presentate al tavolo verranno approfondite e valutate in vista della convocazione di un prossimo nuovo incontro tecnico.

La proposta di ANCE e ABI
Per far fronte all’emergenza della cessione dei crediti fiscali rivenienti dai bonus edilizi delle imprese non bastano gli acquisti e gli impegni ad acquistare già assunti dalle banche, occorre una misura tempestiva che consenta immediatamente alle banche di ampliare le capacità di acquisto utilizzando anche una parte dei debiti fiscali raccolti con gli F24. ABI e ANCE, in vista della del tavolo tecnico annunciato ieri dal Ministro dell’Economia in tema di superbonus, ritengono che l’utilizzo degli F24 sia indispensabile per ampliare la capacità di compensazione fiscale e risolvere il problema dei crediti incagliati che sta mettendo in grande difficoltà il sistema delle imprese. ABI e ANCE ribadiscono che la proposta dell’F24, ha il vantaggio di essere applicabile in tempi molto rapidi, di facile realizzazione e non avrebbe alcun impatto aggiuntivo sulla finanza pubblica.
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