Quattro Palazzi di Piazza Nicola Amore - Napoli
L'importanza del "recupero del colore" delle facciate storiche è il tema che ha motivato l’intervento di Gnosis, uno studio di progettazione caratterizzato da molteplici specializzazioni, e Linvea, storica realtà campana nel mondo delle vernici, per il lavoro di recupero delle facciate di uno dei famosi Quattro Palazzi di Piazza Nicola Amore.
La piazza si trova nel centro di Napoli, a poca distanza dal Duomo che ospita le reliquie del Santo Patrono, San Gennaro, e dalla Stazione Centrale di Piazza Garibaldi, ed è intitolata a Nicola Amore, sindaco del cosiddetto Risanamento (fine '800 - inizio '900), periodo nel quale molte abitazioni di Napoli furono abbattute per fare posto a nuove strade, in primis Corso Umberto I (conosciuto ai più come Rettifilo), non a caso la piazza posta al centro di questa arteria cittadina simbolo di quel periodo porta il suo nome.
Il lavoro di recupero condotto da Gnosis, avvalendosi dei materiali Linvea, ha curato questo aspetto dal punto di vista storico-tecnico per la tutela e la valorizzazione dell'edificio.
La Gnosis vanta una consistente esperienza nel recupero di strutture storiche o di parti della città interessate da vincoli culturali. Sono infatti noti gli interventi all’interno della città antica di Pozzuoli al Rione Terra, in molti musei campani, a Bagnoli per il Parco dello Sport, a Napoli per la nuova sede de “La Rinascente”, a Ravello per l’Auditorium di Oscar Niemeyer e a Pozzuoli per la riqualificazione del waterfront.
Il lavoro sulle facciate di Piazza Nicola Amore ha riguardato principalmente la colorazione esterna dell’edificio. Qui si racchiude la vera problematica da affrontare: l’assenza di un piano del colore, un documento che disponga direttive cromatiche per la qualificazione urbana. Infatti a Napoli spesso la questione del tinteggio esterno si è originata non da disquisizioni puramente scientifiche, bensì da motivi di ordine economico o da trend di un’epoca specifica che hanno imposto un gusto diverso, rendendo il disegno complessivo sempre meno omogeneo. In una città che con le sue architetture è capace di raccontare la stratificazione culturale su un arco di circa 25 secoli di storia si registrano simili mortificazioni si anche nelle aree più recenti,
come quella di cui stiamo parlando, la Napoli umbertina, tra gusto liberty dell’epoca e necessità urbanistiche locali.
La disarmonia cromatica è alquanto evidente e l’approccio dei progettisti ha tenuto conto delle ricerche e delle considerazioni del prof. Fabio Mengone dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. Solo un lavoro interdisciplinare ha potuto garantire un’opera coerente ed in linea con le reali necessità del recupero. Grazie alle considerazioni tecniche e alle ricerche dell’Università, si è giunti al corretto utilizzo di corrette tinte.
In base a tali indicazioni M-K-Sil, rivestimento minerale a base di silicato di potassio ad effetto rasato fine (tipo marmorino), ad alta traspirabilità, per pareti esterne, e K-Sil, pittura a base di silicato di potassio stabilizzato con polimero acrilico, sono stati i prodotti più adoperati per la mission, che ha visto nel catalogo Linvea un’ampia gamma di riferimento, con specifiche soluzioni per casi come questo.
Linvea si è dimostrata ancora una volta un partner affidabile, dall’alta profilazione tecnico-scientifica ed in grado di offrire soluzioni anche per lavori e mission che, come in questo caso, hanno come obiettivo finale un risultato tecnico al quale va allegata una certa risultanza in termini puramente estetici.