Restauro conservativo dell'ex convento di Piazza Armerina - Enna
Consolidamento delle volte con argilla espansa nel restauro conservativo in un ex convento a Enna.
Pregevole esempio di architettura medio – rinascimentale, la chiesa di S. Pietro e l’omonimo convento furono edificati nel XVI secolo, diventando ben presto fra i più importanti della città, e all’epoca della costruzione erano situati al di fuori delle mura di piazza Armerina.
L’edificio attuale è il frutto del lavoro di ampliamento dei frati Francescani ai quali fu affidato nel primi del 1500. Questi inoltre costruirono il convento adiacente e l’inaugurazione del complesso avvenne nel 1562.
Nel 1624 il convento di S. Pietro, tramite concessione del Vicerè Emanuele Filiberto di Savoia fu dichiarato regio patronato. Dopo le leggi di liquidazione dell’asse ecclesiastico il complesso venne destinato a caserma dei Carabinieri, diventò di proprietà comunale e, infine, fu abbandonato e divenne oggetto di un cantiere di restauro rimasto incompleto.
Solo a partire dagli anni Novanta la parrocchia di S. Pietro ha provveduto a rifare i tetti dell’ala est per recuperare una parte dei locali.
L’attuale progetto di restauro conservativo, messo a punto dai tecnici comunali, ha portato al consolidamento delle strutture portanti, al rifacimento delle coperture e al ripristino delle volte, al restauro e trattamento protettivo dei paramenti murari a vista, un ascensore interno e la cura del verde del chiostro interno all’ex convento; anche pavimentazioni, tinteggiature e intonaci sono stati completamenti ripristinati durante l’intervento di recupero. l’intervento ha costituito un ambito di impiego in cui le caratteristiche di leggerezza e resistenza dell’argilla espansa Leca si sono rivelate determinanti.
Adatta per la realizzazione di sottofondi, coperture, riempimenti, alleggerimenti, isolamenti e confezionamento di calcestruzzi, è un aggregato leggero che, grazie alla sua struttura cellulare racchiusa in una scorza clinkerizzata , ottimizza il rapporto tra peso e resistenza.
Oltre a rivelarsi funzionale nella realizzazione di isolamenti termici grazie al basso valore di conducibilità termica certificato, l’argilla espansa Leca non contiene materiali organici né loro derivati, non marcisce, non si degrada nel tempo, resiste bene ad acidi, basi e solventi conservando inalterate le sue caratteristiche e garantendo una eccezionale durabilità.
Nell’intervento in questione, in particolare, l’argilla espansa è stata scelta al fine di non gravare eccessivamente sulle strutture cinquecentesche delle volte ed è stata pompata da una autocisterna fino a raggiungere le zone di applicazione, al fine di realizzare uno strato di riempimento destinato in un secondo tempo ad ospitare il getto di consolidamento. Ciò ha consentito di ripristinare un adeguato grado di funzionalità statica senza parallelamente sottoporre le strutture esistenti a successivi carichi permanenti, realizzando così un intervento in grado di offrire tutte le necessarie garanzie di stabilità e durata nel tempo.
L’edificio attuale è il frutto del lavoro di ampliamento dei frati Francescani ai quali fu affidato nel primi del 1500. Questi inoltre costruirono il convento adiacente e l’inaugurazione del complesso avvenne nel 1562.
Nel 1624 il convento di S. Pietro, tramite concessione del Vicerè Emanuele Filiberto di Savoia fu dichiarato regio patronato. Dopo le leggi di liquidazione dell’asse ecclesiastico il complesso venne destinato a caserma dei Carabinieri, diventò di proprietà comunale e, infine, fu abbandonato e divenne oggetto di un cantiere di restauro rimasto incompleto.
Solo a partire dagli anni Novanta la parrocchia di S. Pietro ha provveduto a rifare i tetti dell’ala est per recuperare una parte dei locali.
L’attuale progetto di restauro conservativo, messo a punto dai tecnici comunali, ha portato al consolidamento delle strutture portanti, al rifacimento delle coperture e al ripristino delle volte, al restauro e trattamento protettivo dei paramenti murari a vista, un ascensore interno e la cura del verde del chiostro interno all’ex convento; anche pavimentazioni, tinteggiature e intonaci sono stati completamenti ripristinati durante l’intervento di recupero. l’intervento ha costituito un ambito di impiego in cui le caratteristiche di leggerezza e resistenza dell’argilla espansa Leca si sono rivelate determinanti.
Adatta per la realizzazione di sottofondi, coperture, riempimenti, alleggerimenti, isolamenti e confezionamento di calcestruzzi, è un aggregato leggero che, grazie alla sua struttura cellulare racchiusa in una scorza clinkerizzata , ottimizza il rapporto tra peso e resistenza.
Oltre a rivelarsi funzionale nella realizzazione di isolamenti termici grazie al basso valore di conducibilità termica certificato, l’argilla espansa Leca non contiene materiali organici né loro derivati, non marcisce, non si degrada nel tempo, resiste bene ad acidi, basi e solventi conservando inalterate le sue caratteristiche e garantendo una eccezionale durabilità.
Nell’intervento in questione, in particolare, l’argilla espansa è stata scelta al fine di non gravare eccessivamente sulle strutture cinquecentesche delle volte ed è stata pompata da una autocisterna fino a raggiungere le zone di applicazione, al fine di realizzare uno strato di riempimento destinato in un secondo tempo ad ospitare il getto di consolidamento. Ciò ha consentito di ripristinare un adeguato grado di funzionalità statica senza parallelamente sottoporre le strutture esistenti a successivi carichi permanenti, realizzando così un intervento in grado di offrire tutte le necessarie garanzie di stabilità e durata nel tempo.