Un appartamento ispirato ad un loft inglese - Pieve di Soligo (Treviso)
Per la ristrutturazione di un loft nel centro storico di Pieve di Soligo l’ultilizzo di Syntesis Line battente ha permesso di raggiungere la sintesi e il rigore necessario per coniugare le nuove esigenze del vivere contemporaneo con l’antico impianto architettonico.
Nel 2013 è stata portata a termine, nel centro storico di Pieve di Soligo, la ristrutturazione completa di un appartamento in uno storico edificio risultato di distinti episodi costruttivi succeduti in epoche diverse.
L’edificio è a pianta rettangolare allungata e si sviluppa su tre livelli: costituisce la quinta edilizia che delimita ad ovest la pubblica piazza. Molte e documentate sono le trasformazioni e gli ampliamenti, in particolare a seguito dei danneggiamenti conseguenti ai conflitti bellici del primo ‘900. L’attuale compagine edilizia e le caratteristiche decorazioni dei paramenti a trompe-l’œil sono da ricondurre ai profondi rimaneggiamenti eseguiti nel decennio 1920–1930. L’antico impianto, presumibilmente del ‘700, era destinato ad ospitare l’albergo “alla Stella d’Oro”; nel 1926 diventa sede della Cassa di Risparmio della Marca Trevigiana oggi Unicredit Cassamarca.
Nel 2005 l’edificio è stato oggetto di un radicale intervento di ristrutturazione con destinazione mista: commerciale al piano terra, residenziale e direzionale ai piani superiori. In questo contesto, nel 2013, si è intervenuti per ricavare un appartamento negli ampi spazi mansardati del sottotetto caratterizzati dalla complessa articolazione delle originali strutture lignee.
Il progetto si poneva l’obiettivo di recuperare l’antico impianto architettonico e di coniugare le nuove esigenze del vivere contemporaneo.
L’intervento ha seguito due direttrici: rimuovere le integrazioni superfetative dell’ultimo restauro per recuperare il carattere originale degli ambienti e rispondere alle nuove necessità funzionali – distributive con soluzioni concepite come reversibili e formalmente distinte dal contesto storicizzato. La scelta progettuale individuava nell’impiego di materiali attuali come acciaio, vetro e resine, declinati nelle tonalità del bianco, la nuova sintassi compositiva, che assicurava attraverso la lettura del contemporaneo, valore e autonomia al frammento storico recuperato.
L’esito è stato la valorizzazione della caratteristica ampia bifora in pietra e degli impalcati del tetto singolari per l’elaborata articolazione delle strutture e per le sapienti soluzioni tecniche della carpenteria come gli incastri a “dardo di giove” e le capriate composte.
La radicale distinzione tra antico e nuovo, appare con evidenza nelle strutture centinate di collegamento su più livelli dei soppalchi. Per raggiungere un risultato di estrema sintesi e rigore, sono stati utilizzati serramenti integrati e complanari al muro con telai a scomparsa e senza cornici, una pavimentazione monolitica in grassello di calce e resina traslucida e dei paramenti ad intonaco rasati a calce bianca opalescenti. Per questo progetto è stato utilizzato Syntesis Line battente, un telaio per porte battente filomuro privo di finiture esterne come stipiti e cornici coprifili. La totale integrazione con la parete permette di realizzare configurazioni progettuali personalizzate, con risultati di sicuro impatto estetico. Con Syntesis Line battente la parete è uniforme fino all’interno del foro di passaggio, senza che sia visibile alcun bordo in alluminio del telaio. Inoltre il telaio della porta a battente si presenta rinforzato per offrire elevata resistenza agli urti, e la porta tamburata con doppio legno massello e struttura alveolare a trama fitta scongiura movimenti accidentali e flessioni.
L’edificio è a pianta rettangolare allungata e si sviluppa su tre livelli: costituisce la quinta edilizia che delimita ad ovest la pubblica piazza. Molte e documentate sono le trasformazioni e gli ampliamenti, in particolare a seguito dei danneggiamenti conseguenti ai conflitti bellici del primo ‘900. L’attuale compagine edilizia e le caratteristiche decorazioni dei paramenti a trompe-l’œil sono da ricondurre ai profondi rimaneggiamenti eseguiti nel decennio 1920–1930. L’antico impianto, presumibilmente del ‘700, era destinato ad ospitare l’albergo “alla Stella d’Oro”; nel 1926 diventa sede della Cassa di Risparmio della Marca Trevigiana oggi Unicredit Cassamarca.
Nel 2005 l’edificio è stato oggetto di un radicale intervento di ristrutturazione con destinazione mista: commerciale al piano terra, residenziale e direzionale ai piani superiori. In questo contesto, nel 2013, si è intervenuti per ricavare un appartamento negli ampi spazi mansardati del sottotetto caratterizzati dalla complessa articolazione delle originali strutture lignee.
Il progetto si poneva l’obiettivo di recuperare l’antico impianto architettonico e di coniugare le nuove esigenze del vivere contemporaneo.
L’intervento ha seguito due direttrici: rimuovere le integrazioni superfetative dell’ultimo restauro per recuperare il carattere originale degli ambienti e rispondere alle nuove necessità funzionali – distributive con soluzioni concepite come reversibili e formalmente distinte dal contesto storicizzato. La scelta progettuale individuava nell’impiego di materiali attuali come acciaio, vetro e resine, declinati nelle tonalità del bianco, la nuova sintassi compositiva, che assicurava attraverso la lettura del contemporaneo, valore e autonomia al frammento storico recuperato.
L’esito è stato la valorizzazione della caratteristica ampia bifora in pietra e degli impalcati del tetto singolari per l’elaborata articolazione delle strutture e per le sapienti soluzioni tecniche della carpenteria come gli incastri a “dardo di giove” e le capriate composte.
La radicale distinzione tra antico e nuovo, appare con evidenza nelle strutture centinate di collegamento su più livelli dei soppalchi. Per raggiungere un risultato di estrema sintesi e rigore, sono stati utilizzati serramenti integrati e complanari al muro con telai a scomparsa e senza cornici, una pavimentazione monolitica in grassello di calce e resina traslucida e dei paramenti ad intonaco rasati a calce bianca opalescenti. Per questo progetto è stato utilizzato Syntesis Line battente, un telaio per porte battente filomuro privo di finiture esterne come stipiti e cornici coprifili. La totale integrazione con la parete permette di realizzare configurazioni progettuali personalizzate, con risultati di sicuro impatto estetico. Con Syntesis Line battente la parete è uniforme fino all’interno del foro di passaggio, senza che sia visibile alcun bordo in alluminio del telaio. Inoltre il telaio della porta a battente si presenta rinforzato per offrire elevata resistenza agli urti, e la porta tamburata con doppio legno massello e struttura alveolare a trama fitta scongiura movimenti accidentali e flessioni.